Ad ogni età il suo gioco

Il gioco è il lavoro dell’infanzia
Jean Piaget

Con l’arrivo del Natale, credo sia importante soffermarsi sull’importanza del gioco e dare una piccola guida e delle idee sui tipi di giochi che combaciano con la fase di sviluppo del bambino.

Quando si parla di gioco, non si può non nominare Jean Piaget (1896-1980), psicologo, biologo, pedagogista e filosofo, che ha dedicato buona parte della sua vita a studiare il bambino e le sue fasi di sviluppo.

Egli ha teorizzato che per ogni fase di vita, si possono riconoscere 3 stadi del gioco:

  • 1 STADIO – Giochi di esercizio (0 -24 mesi):

prevalgono nel primo anno di vita, nella fase cosiddetta “senso-motoria“. Il bambino, attraverso l’afferrare, il dondolare, il portare alla bocca gli oggetti, l’aprire e chiudere le mani o gli occhi, impara a controllare i movimenti e a coordinare i gesti. Il piacere che deriva da questi giochi, spinge il bambino a ripeterli più volte. In questo periodo, le nuove esperienze vengono adeguate agli schemi mentali del bambino.

  • 2 STADIO – Giochi simbolici (2 – 7 anni):

aggiungono all’esercizio stesso la dimensione della simbolizzazione e della funzione, cioè la capacità di rappresentare attraverso gesti una realtà non attuale. L’esempio tipico è il gioco del far finta, del fare “come se”. Secondo Piaget il gioco simbolico aiuta lo sviluppo cognitivo del bambino in uno stadio in cui il linguaggio non ha ancora raggiunto una sufficiente padronanza. Questo permette anche di trovare le prime strategie per conoscere e gestire la sfera emotiva.

  • 3 STADIO – Giochi di regole (7 – 11 anni):

dapprima sono imitazioni del gioco dei bambini più grandi, poi si vanno organizzando spontaneamente caratterizzando la socializzazione del bambino. Mentre i giochi precedenti tendono a diminuire con l’età, i giochi di regole, all’opposto, diventano più frequenti , dimostrando l’importanza delle relazioni e del codice sociale.

Ma quali sono i giochi migliori?

Pensate che in una sola stanza per i vostri bambini, è racchiuso un mondo di possibilità, di storie e di fantasie: uno scatolone può magicamente diventare un aereo, una coperta si trasforma in un mantello di un supereroe . . . 

Quindi non sono necessari giocattoli costosi o elaborati bastano oggetti semplici che stuzzichino la curiosità del bambino.

Questo non significa dire di “no” ai giochi che vendono al negozio, ma significa essere consapevoli nel fare delle scelte di fronte ad un ventaglio di possibilità di giochi molto diversi e tutti molto accattivanti.

Di seguito, in maniera indicativa una lista di alcuni possibili giochi per fascia d’età:

0-3 ANNI

  • Pannelli sensoriali (per sperimentare tutti i sensi)
  • Libri tattili
  • Quiet book
  • Strumenti musicali
  • Mattoncini morbidi e di grandi dimensioni
  • Specchio e facce (per giocare con le emozioni)
  • Gioco del cucù
  • Filastrocche, canzoni e conte
  • Stimolazioni sensoriali (uditive, tattili, visive..)
  • Cestino dei tesori
  • Bottiglie sensoriali
  • Travasi (farina gialla, sabbia..)
  • Palline (per permette un’interazione e un giocare insieme)
  • Pentoline, telefono, borsa, bambole, pupazzi
  • Peg dolls

3-6 ANNI

  • Giochi di categorizzazione e classificazione (colori, forme, numeri, simboli)
  • Giochi con le mollette (stendino)
  • Causa-effetto, prima-dopo
  • Associazioni (coniglio-carota)
  • Peg dolls, teatrino
  • Tagliare, incollare, infilare (per favorire la motricità fine)
  • Memory
  • Domino
  • Bowling
  • Libri
  • Giochi sul riconoscimento delle emozioni
  • Scatola delle emozioni\barattoli
  • Puzzle
  • Labirinti (per stimolare la grafomotricità)
  • Giochi sulla composizione delle varie parti del corpo e indumenti da mettere (per scoprire ed esplorare lo schema corporeo)
  • Gioco simbolico del “far finta” (travestimenti, armi..)
  • Giochi in scatola (double, indovina chi, giro dell’oca dei colori..)

6-10 ANNI

  • Uso dei soldi nel gioco, uso dell’ orologio
  • Libri
  • Turnazione e attesa (da stimolare con giochi in scatola e carte)
  • Tell me a story (“raccontami una storia”, per stimolare la creatività e sequenzialità delle azioni)
  • Giochi sul corpo umano da comporre
  • Fare biscotti e torte seguendo una ricetta (consente di stimolare il cognitivo e la progettualità)
  • Compiti domestici (inizialmente semplici poi via via sempre più complessi)
  • Gioco del mimo
  • Puzzle e libri
  • Scatola delle emozioni

Vuoi saperne di più?

Scopri il mio studio e le mie attività, sarò lieta di rispondere alle tue domande e trovare il percorso più adatto a te.



Ultimi articoli

Medioevo: la musica nell’educazione

Quante lacrime versate ascoltando gli accenti dei tuoi inni e cantici, che risuonavano dolcemente nella tua chiesa! Una commozione violenta: ...

La musica nell’educazione dell’Antica Roma

Una vita senza musica è come un corpo senz'anima. Marco Tullio Cicerone La storia di Roma è un affascinante intreccio ...

La musica nell’educazione dell’Antica Grecia: un viaggio nel suono e nell’anima

La musica è una legge morale: essa dà un’anima all’universo, le ali al pensiero, uno slancio all’immaginazione, un fascino alla ...