La mente assorbente

Il bambino non è un vaso da riempire,
ma una sorgente da lasciar sgorgare

Maria Montessori

I bambini tra i 0 ed i 6 anni hanno una mente diversa da quella degli adulti.

Maria Montessori, nota educatrice, pedagogista, filosofa, medico, neuropsichiatra infantile e scienziata italiana, internazionalmente nota per il metodo educativo che prende il suo nome, la chiama la “mente assorbente” paragonandola a una macchina fotografica che può catturare in ogni istante qualunque immagine conservandone tutti i dettagli.

Questa mente ha la caratteristica di assorbire gli elementi presenti nell’ambiente di vita del bambino: attraverso l’esperienza il bambino immagazzina elementi senza il minimo sforzo, quali le norme, le lingue e le modalità di comportamento.

Il bambino impara senza la reale volontà e coscienza di farlo.

Questo periodo della vita del bambino è molto prezioso in quanto si gettano le basi di carattere, intelletto e personalità, giorno dopo giorno il bambino si costruisce in base alle esperienze che fa nel mondo.

La mente assorbente consente il realizzarsi di un fenomeno che Montessori, con una bellissima espressione, definisce “chimica mentale”: è come se tra ambiente e bambino si venisse a creare una reazione chimica, che fa in modo che le impressioni del primo si incarnino nella mente del secondo, la formino e la trasformino, al punto che egli finisce per assomigliare a ciò che lo circonda: “I bambini diventano come la cosa che amano”.

In questo senso quella del bambino è quindi una mente diversa da quella dell’adulto: non le appartiene il pensiero logico, la razionalità, la memoria cosciente; è una mente inconscia, non razionale, assimilatrice e onnivora, in quanto essendo ancora incapace di selezionare gli elementi intorno a sé si impregna di tutto ciò che il suo ambiente le comunica.
Questo non significa che la mente del bambino sia inferiore rispetto a quella dell’adulto (come spesso si è portati a credere): essa è semplicemente diversa.

I concetti si fissano nel subconscio del bambino come sulla pellicola fotografica e vengono elaborati dall’inconscio. In questa maniera, per esempio, il bimbo assorbe il linguaggio: elaborandolo a lungo dentro di sé e poi iniziando all’improvviso a dire le prime parole.

La mente assorbente si sviluppa in due fasi:

  • INCONSCIA (da 0 a 3 anni) I primi tre anni vengono definiti gli anni dell’embrione spirituale, un periodo in cui la mente assorbente è inconscia e non può essere influenzata direttamente dall’adulto, ma solo dall’ambiente. In questo periodo il bambino assorbe l’ambiente che lo circonda e le innumerevoli informazioni che gli arrivano attraverso i sensi. Egli è guidato dal proprio maestro interiore e forma il carattere dell’adulto che diventerà.
  • CONSCIA(da 3 a 6 anni) La seconda fase della mente assorbente, che va dai tre ai sei anni, viene definita dell’embrione sociale. In questa fase il bambino comincia a essere autonomo, avendo sviluppato le abilità primarie tra cui il movimento e il linguaggio. La sua mente è ancora assorbente, ma è in grado anche di apprendere nuove abilità attraverso lo sforzo cosciente e libero. La sua mente è quindi definita ‘mente assorbente cosciente’. Il bambino diviene parte integrante della società. È in grado di lasciare la famiglia per brevi periodi di tempo, cerca l’integrazione con altri esseri umani e inizia a mostrare segni di empatia e comprensione delle convenzioni sociali.

I primi sei anni di vita sono di fondamentale importanza poiché al termine di essi la personalità di base sarà completa.

Il bambino è diretto da una potenza misteriosa, meravigliosamente grande, che a poco a poco egli incarna: diventa così uomo e si fa uomo per mezzo delle sue mani, per mezzo della sua esperienza: prima attraverso il giuoco e poi attraverso il lavoro

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