1600 educazione e musica tra Comenio e Fenèlon

Se, in ogni ora,
un uomo potesse imparare un singolo frammento di qualche ramo del sapere,
una sola regola di qualche arte meccanica,
una singola storia gradevole o proverbio
(la cui acquisizione non richiederebbe alcuno sforzo),
quale vasto magazzino di apprendimento potrebbe mettere da parte.
Seneca ha ragione quando dice:
"La vita è lunga, se sappiamo come usarla."
Di conseguenza, è importante capire l'arte di fare il miglior uso della nostra vita..

Comenio

Tra gli educatori che operano nel 1600, secolo delle rivoluzioni scientifiche, che si apre con Galilei per chiudersi con Newton, troviamo Giovanni Amos Comenio (1592-1670) che è l’ultimo e più grande erede della tradizione rinascimentale e dello spirito religioso della Riforma protestante, fu un teologo, pedagogista, filosofo, drammaturgo, scrittore, educatore, insegnante, linguista e pacifista. La sua fama e le sue dottrine derivavano dalla sua vita di rifugiato religioso, dalla difesa dell’istruzione pubblica e dalla sua enorme conoscenza ed innovazione letteraria.

Autore di uno straordinario progetto educativo inscritto in un programma di rinnovamento morale e religioso della società. Tale progetto prevedeva la diffusione universale del sapere per la possibile rinascita dell’umanità in grado di assicurare una società fondata sulla pace, la bontà, il timor di Dio e la fratellanza.

La Pansophia, nella concezione di Comenio questo termine esprime l’ideale di unificazione e conciliazione di tutto il sapere, ideale che comporta sul piano pedagogico la pampaedia, l’insegnare tutto a tutti e sul piano politico-sociale la concordia di tutti i popoli.

Con tale autore inoltre si afferma la tesi che la scolarizzazione deve essenzialmente corrispondere all’età evolutiva, in un’interazione tra crescita fisica, psichica e spirituale.

La scuola quindi si articola in 4 gradi per ciclicità e gradualità:

  • il primo è la scuola materna: Materni gremi, dura sino ai sei anni e l’educazione è affidata alle madri.
  • il secondo è la scuola vernacolare: Vernacola ossia nella lingua materna, dialettale rispetto al latino.
  • il terzo grado è la scuola latina: Prevede l’istruzione della lingua latina, greca, ebraica. Il latino veniva considerato il linguaggio della scienza.
  • ed il quarto è l’accademia: Istituzione selettiva elitaria.

sopra a questi quattro gradi scolastici si situa il Collegio Didattico: Collegio didattico o della luce.

Nel suo lavoro Schola Infantiae, considerava l’educazione dei bambini come un compito fondamentale. Egli affermava che l’infanzia dovrebbe essere trattata con attenzione e cura in quanto viene seminato in questa fase lo sviluppo futuro.

È nella scuola vernacola, che ricopre l’età dai 6 ai 12 anni del fanciullo, che viene impartito l’insegnamento del leggere, lo scrivere, il calcolo, la religione, la morale, l’economia domestica, il diritto, la storia, la geografia, le arti meccaniche ed il canto.

L’apprendimento dell’arte del canto all’inizio ha carattere piacevole e quasi ludico, che gradualmente verrebbe meno, senza far perdere la capacità di interesse.

La sua era una visione olistica dell’educazione vista come una “didattica della vita” con l’obiettivo “omnes omnia omino excoli” (insegnare a tutti, tutto, considerando il tutto).

Tra il 600 ed il 700, altro autore un po’ meno conosciuto che parla di musica è Francois de Salignac de La MotheFenèlon (1651-1715), arcivescovo cattolico, teologo e pedagogo francese.

La sua visione pedagogica si distingueva per alcuni punti chiave:

  • Rispetto per la natura: nell’educazione la natura umana dovrebbe essere rispettata al massimo. Egli pensava che la natura dell’uomo dovesse essere seguita e sostenuta e non forzata e repressa.
  • Educazione femminile: fu uno dei primi autori a dare importanza all’educazione femminile. Egli sosteneva che le bambine dovessero essere educate sin dalla tenera età, poiché ciò contrastava una cattiva educazione delle donne e i pericoli ad essa associati.
  • Pedagogia dell’interesse: promuoveva un’ educazione basata sull’interesse: l’ordinario doveva prevalere sulla noia e le punizioni dal suo punto di vista dovevano essere ridotte solo al necessario. Queste idee costituirono le basi per la pedagogia dell’interesse.
  • Educazione religiosa morale: egli riteneva che l’educazione dovesse essere basata sulla sincerità, spontaneità e semplicità delle maniere. Per le fanciulle meno dotate, suggeriva un’educazione religiosa, morale ed intellettuale.

In sintesi egli cercò di armonizzare libertà, autorità e rispetto per la natura nell’educazione con particolare attenzione all’educazione femminile e all’interesse come guida educativa.

Egli non propone uno specifico discorso pedagogico musicale, ma inseriva la musica tra le discipline che dovevano concorrere all’educazione delle fanciulle. Il suo modello educativo comprendeva operazioni strumentali come leggere, scrivere, far di conto, conoscenza della storia, letteratura e diritto, lo studio del disegno, della musica e delle lingue.

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