La musica nell’educazione dell’Antica Grecia: un viaggio nel suono e nell’anima

La musica è una legge morale:
essa dà un’anima all’universo,
le ali al pensiero,
uno slancio all’immaginazione,
un fascino alla tristezza,
un impulso alla gaiezza
e la vita a tutte le cose.

Platone

Molti grandi pedagogisti del passato, pur non dando origine ad una specifica Pedagogia della musica, hanno riconosciuto l’importanza della musica per la formazione globale della persona. Nella storia dell’educazione, la prima volta che troviamo la musica come elemento fondamentale per la crescita dell’individuo è sicuramente in Grecia nel periodo che parte dal VII e VI secolo a.C. La musica qui, veniva intesa non solo come espressione artistica costituita dall’unione inscindibile di suono, parola e danza ma anche come l’equilibrio delle attitudini e delle inclinazioni, vale a dire l’equilibrio totale dell’individuo.

L’antica Grecia è stata una culla di cultura, arte e filosofia e tra le sue molteplici influenze, la musica occupava un posto di rilievo nell’educazione dei giovani nonostante gli approcci formativi diversi delle due polis.

A Sparta, una delle più importanti città-stato della Grecia, la cui peculiarità era di conservare la struttura militare ed estendere la virtù ed il coraggio al singolo e all’intera comunità, l’educazione dello Stato era volta a formare dei forti guerrieri, pronti a sacrificarsi per la propria terra: di cui l’importanza dell’educazione fisica e sportiva mirata all’indurimento del corpo.

L’obiettivo principale dell’educazione era sviluppare l’aretè guerriera. Largo spazio era lasciato alla musica, come ricorda Plutarco, che era caratterizzata all’assolo vocale e strumentale o dal lirismo corale. Tra i lirici più importanti vi furono Tirteo e Alcmane.

Le donne ricevevano una educazione domestica per divenire buone levatrici.

Diversa educazione si praticava ad Atene , in cui ampio spazio andava affidato alla famiglia sino ai 6 anni del fanciullo. L’educazione era più equilibrata e l’obiettivo era quello di garantire un buono sviluppo a livello fisico ed intellettuale. La paideia, termine coniato dagli antichi greci, definiva la formazione dei futuri cittadini che includeva lo sviluppo morale, etico e spirituale, cittadini capaci di partecipare attivamente alla vita politica e culturale della polis. I giovani ricevevano una formazione completa, studiavano letteratura, filosofia, matematica e musica.

A 7 anni il ragazzo si recava a scuola accompagnato dal pedagogo.

I tipi di scuola erano 3: scuola di grammatica, scuola di musica, scuola di ginnastica o palestra. Il citarista impartiva l’insegnamento della musica, volto a suscitare l’armonia nell’anima, oltre che lo spirito religioso e patriottico. Gli strumenti musicali più usati erano la lira e la cetra.

Anche Platone (Atene, 428 a.C./427 a.C. – Atene, 348 a.C./347 a.C.), celebre filosofo, nel suo itinerario educativo, recupera dalla tradizione più classica le forme di educazione di danza e canto nello studio delle lettere effettuato cautamente in quanto le lettere Omeriche hanno i miti che rappresentano un mondo non reale. Egli scrisse che la musica “è l’essenza dell’ordine, ed eleva ciò che è buono, giusto e bello, di cui essa è la forma invisibile, ma tuttavia splendente, appassionata ed eterna”. Platone considerava la musica essenziale per l’anima e proponeva una combinazione educativa di ginnastica e musica, ove quest’ultima comprendeva sia l’educazione al canto che al suono della lira.

L’educazione musicale continua ad essere un aspetto cruciale nello sviluppo del bambino, e le testimoniante dell’Antica Grecia ci offrono preziose lezioni su questo tema:

  • Espressione creativa e sviluppo cognitivo: la musica stimola creatività ed espressione individuale. I bambini che imparano a suonare uno strumento o a cantare sviluppano abilità cognitive come la memoria, l’attenzione e la coordinazione. Nell’antica Grazie, la musica era considerata parte integrante dell’educazione contribuendo alla formazione di menti agili e versatili.

  • Emozioni e benessere: la musica ha il potere di suscitare emozioni profonde. I bambini esplorano sentimenti attraverso la musica, imparando a gestire le emozioni e a sviluppare l’intelligenza emotiva. Nell’antica Grecia la musica era associata alla terapia ed alla guarigione dell’anima. I bambini venivano esposti a melodie che ispiravano gioia, tristezza o coraggio.

  • Comunità ed appartenenza: la musica crea legami sociali. Cantare insieme, suonare in gruppo o partecipare a cori promuove il senso di comunità e di appartenenza. Nell’antica Grecia le feste, i giochi e le celebrazioni erano accompagnati da musica, coinvolgendo tutta la polis.

  • Apprendimento interdisciplinare: la musica non è isolata, ma si intreccia con altre discipline. Studiare la teoria musicale richiede matematica (proporzioni, ritmo), letteratura (scrittura, composizione di testi) e storia (evoluzione degli strumenti). Nell’antica Grecia la musica era insegnata insieme alla filosofia, la poesia e la danza, creando un approccio olistico dell’educazione.

In conclusione, l’educazione musicale è un dono prezioso che possiamo offrire ai nostri bambini, ispirandoci alle saggezze dell’antica Grecia.

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