La sinestesia: quando un suono si vede
La musica è il profumo dell'anima
Victor Hugo
Il significato etimologico della parola sinestesia deriva dal greco syn-aisthanestai, dove syn vuol dire “insieme” e aisthánomai “percepisco”. Quindi, la parola sinestesia significa “percepisco insieme” o “sentire insieme”.
Altro significato in poetica è mettere insieme due termini che nella comunicazione corrente non potrebbero essere accostati perchè non potrebbero essere percepiti insieme in quanto appartenenti a due ambiti sensoriali diversi.
Questo termine indica un fenomeno sensoriale-percettivo in cui determinati stimoli evocano sensazioni di natura diversa da quella normalmente sperimentata, come ad esempio “vedere” un suono o “sentire” un colore. Si tratta di una forma di fusione o di collegamento dei sensi, dovuta a una particolare connessione delle aree cerebrali. Questa manifestazione si realizza quando stimolazioni provenienti da una via sensoriale o cognitiva inducono esperienze, automatiche ed involontarie, in un secondo percorso neuronale.
Il termine sinestesia indica anche una figura retorica di significato, usata soprattutto in poesia, che consiste nell’associare in un’unica immagine due parole o due segmenti discorsivi riferiti a sfere sensoriali diverse, come ad esempio “silenzio verde” o “voce calda”. Si tratta di una forma di metafora che crea effetti suggestivi e originali.
La sinestesia può essere indotta dall’assunzione di certi farmaci o dall’uso di sostanze, dalla deprivazione sensoriale o da alcune lesioni cerebrali. Queste “interferenze” percettive possono verificarsi anche in modo involontario e spontaneo in soggetti che presentano una maggiore comunicazione tra le regioni del cervello deputate ad elaborare le informazioni in arrivo dai diversi organi di senso. Le persone sinestetiche non sono molte, ma è più abituale di quanto immaginiamo. Di fatto ci sono molte persone che non sanno che il loro modo di percepire certi stimoli è diverso da quello degli altri. Lo scoprono solo quando parlano con qualcuno e si rendono conto che non rientrano nella “norma”.
Le diverse tipologie di sinestesia
La sinestesia può manifestarsi in diverse forme: le parole possono avere colore, i suoni possono avere odori, i numeri possono avere gusti e così via.
Le più frequenti sono:
Sinestesia grafema-colore: le persone con questa sinestesia associano un colore a un determinato grafema. Lo stimolo induttore può essere quindi una lettera, un numero o ancora un giorno della settimana.
Sinestesia audio-tattile: si verifica quando determinati suoni inducono sensazioni tattili sul corpo del sinesteta, come un tocco o un formicolio (es. ASMR).
Sinestesia audio-visiva o cromestesia: prevede l’associazione di un qualsiasi suono o melodia a stimoli visivi, quali colori (cromestesia) o altri elementi, come forme geometriche.
Sinestesia lessico-gustativa: le persone sono in grado di associare una parola a un determinato gusto o sapore.
Sinestesia tattile-speculare: prevede il coinvolgimento di almeno un altro soggetto, poiché porta il sinesteta a sperimentare le sensazioni tattili altrui, compreso il dolore fisico.
ASMR e sinestesia
ASMR è l’acronimo inglese di Autonomous Sensory Meridian Response. Consiste nel provare risposte sensitive tattili, come formicolii intensi, piacevoli e rilassanti, soprattutto su testa e collo, in risposta a suoni o immagini specifici.
Nell’ultimo periodo il web si sta riempiendo di video ASMR in cui possiamo sentire suoni di sussurri, pagine che girano, le unghie che picchiettano sul superfici di diverse consistenze, tagliare saponette, ecc.. L’interesse scientifico sta crescendo rapidamente proprio in risposta al crescente interesse da parte del pubblico e all’incredibile popolarità dei contenuti ASMR online.
Sinestesia nell’arte
La sinestesia è stata sperimentata da molti artisti, letterati e poeti nel corso della storia, spesso sotto la spinta della musica romantica e della sua poetica.
In italiano, come in tutte le altre lingue europee, sono comuni espressioni o sintagmi basati su tale procedimento: in voce ruvida, profumo dolce, colore caldo, ad es., i due termini rinviano a sensazioni di tipo diverso come rispettivamente l’udito e il tatto, l’olfatto e il gusto, la vista e il tatto.
Ad esempio, il pittore russo Kandinsky sperava che i suoi dipinti potessero essere ascoltati, in quanto per lui i colori divenivano “un coro” sulla tela.
Il poeta Baudelaire compose, invece, il celebre “sonetto delle vocali” sotto l’effetto di distorsioni sensoriali, probabilmente indotte dall’uso di sostanze stupefacenti.
Unire gli aforismi con la sinestesia può creare effetti sorprendenti e suggestivi, stimolando la fantasia e la riflessione del lettore.
Ecco alcuni esempi di aforismi sinestetici:
“La musica è il profumo dell’anima.” (Victor Hugo)
“Il silenzio è il linguaggio degli astri.” (Novalis)
“Il tempo ha il colore della memoria.” (Jean Cocteau)
“La poesia è il sapore delle parole.” (Paul Verlaine)
“L’amore è una musica dolce e amara” (William Shakespeare)
“La vita è una commedia amara e squillante” (Oscar Wilde)
“La morte è un sonno nero e profondo.” (Emily Dickinson)
“La felicità è un arcobaleno di emozioni.” (Rabindranath Tagore)
“La solitudine è una voce muta e fredda.” (Arthur Schopenhauer)
“La speranza è una luce calda e tenue.” (Albert Camus)
“Fresche le mie parole” (Gabriele D’Annunzio)
Sinestesia in musicoterapia
La sinestesia ha anche delle implicazioni nella musicoterapia, in quanto la musica può stimolare diverse aree cerebrali e provocare reazioni emotive e cognitive.
La musica può essere percepita non solo con l’udito, ma anche con:
la vista (ad esempio attraverso le note musicali o le immagini evocate dalle melodie),
il tatto (ad esempio attraverso le vibrazioni sonore o il contatto con gli strumenti),
l’olfatto (ad esempio attraverso gli aromi associati alle canzoni)
il gusto (ad esempio attraverso i sapori che richiamano le sensazioni musicali).
La musicoterapia può sfruttare la sinestesia per favorire:
l’espressione creativa,
la comunicazione interpersonale,
la stimolazione sensoriale,
la regolazione emotiva.
La sinestesia può anche aiutare a sviluppare nuove abilità cognitive e linguistiche, a migliorare la memoria e l’attenzione, a potenziare l’apprendimento e a rafforzare l’autostima.
La sinestesia è quindi un fenomeno affascinante e utile che ci permette di ampliare le nostre percezioni e di arricchire le nostre esperienze. La musica è uno dei mezzi più efficaci per attivare la sinestesia e per beneficiarne sia a livello personale che sociale.
La sinestesia nell’infanzia
La sinestesia nell’infanzia è un fenomeno abbastanza comune, in quanto i bambini hanno una maggiore plasticità cerebrale e una minore specializzazione delle aree sensoriali. Si stima che circa il 4% dei bambini presenti una forma di sinestesia, che può manifestarsi in vari modi, come ad esempio:
– Vedere i numeri o le lettere con un colore specifico (sinestesia grafema-colore),
– Associare un colore o una forma a un suono o a una musica (sinestesia uditivo-visiva),
– Percepire un sapore o un odore quando si vede o si sente una parola (sinestesia lessico-gustativa o lessico-olfattiva),
– Sentire una sensazione tattile quando si vede qualcuno toccare qualcosa (sinestesia visivo-tattile).
La sinestesia nell’infanzia può essere considerata una forma di creatività e di arricchimento percettivo, che non va confusa con un disturbo o una malattia. Alcuni studi hanno dimostrato che i bambini sinesteti hanno una maggiore memoria, una maggiore capacità di apprendimento e una maggiore sensibilità artistica. La sinestesia può anche aiutare a sviluppare nuove abilità cognitive e linguistiche, a migliorare la memoria e l’attenzione, a potenziare l’apprendimento e a rafforzare l’autostima.
Le cause della sinestesia nei bambini non sono ancora del tutto chiare, ma si ritiene che possano essere coinvolte la genetica, lo sviluppo cerebrale e i fattori ambientali. Alcuni studi hanno suggerito che la sinestesia possa essere ereditaria, in quanto circa un terzo dei soggetti con sinestesia ha un parente con la medesima condizione. Inoltre, la sinestesia potrebbe essere dovuta a una peculiare connessione delle aree cerebrali, che nei bambini sono meno differenziate e più comunicanti tra loro. Infine, la sinestesia potrebbe essere influenzata da stimoli multisensoriali, educazione musicale, bilinguismo o contatto con altre culture.
La sinestesia nei bambini può attenuarsi o scomparire con la crescita, oppure persistere per tutta la vita. In alcuni casi, la sinestesia può essere fonte di confusione o difficoltà, soprattutto se non viene compresa o accettata dagli altri. In questi casi, è importante che il bambino riceva il sostegno e l’incoraggiamento necessari per valorizzare la sua diversità e per gestire eventuali problemi scolastici o sociali.
La sinestesia nell’infanzia è quindi un fenomeno affascinante e utile che ci permette di scoprire le infinite possibilità della nostra mente e dei nostri sensi.
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