Il passaporto fa parte di uno degli strumenti della Comunicazione Aumentativa Aternativa (CAA): è un biglietto da visita che ha lo scopo di comunicare informazioni riguardanti la persona. È un potente mezzo per registrare e trasmettere nozioni chiave su una persona di qualunque età impossibilitata a comunicare efficacemente per sé stessa.
Nasce nel 1990 da Sally Millar ed è stato concepito come uno strumento interattivo che permette alla persona di renderla autonoma nella presentazione di sé. Avendo questo presupposto di fondo, crea situazioni di relazione e potenzia l’autostima della persona stessa.
È finalizzato alla condivisione ed uso tra tutte le persone che ruotano intorno alla persona con bisogni comunicativi complessi. È utile alle persone (soprattutto nel momento di inserimento in ambienti nuovi), alle famiglie (per evitare frustazioni) ed a nuovi insegnanti/operatori (trasmissione informazioni per turn-over frequente).
Le informazioni dovrebbero essere presentate in modo accessibile e interessante a tutti coloro che le utilizzano, pertanto è possibile utilizzare una combinazione di scrittura, simboli di immagini, fotografie o oggetti reali.
Come si costruisce un passaporto?
- Raccogliere le informazioni tra tutti coloro che interagiscono con la persona e dalla persona stessa
- Selezionare le informazioni più rappresentative
- Suddividere le informazioni e rappresentarle per argomento
Le informazioni devono essere presentate in modo semplice, concreto, chiaro, accattivante, reale, positivo, scritto in prima persona.
Che informazioni deve contenere?
- introduzione: informazioni personali, identità, la mia famiglia, la mia scuola/centro,
- la mia storia,
- ciò che mi piace e non mi piace (attività, persone, stili d’interazione…),
- il mio carattere e le mie emozioni (come esprimo le mie emozioni, mi arrabbio quando…),
- come comunico (comprensione, sistemi di comunicazione, i miei gesti, le parole che conosco),
- i miei aspetti positivi
- la mia giornata tipo
- sono bravo a …, faccio fatica a … (talenti, punti di forza, punti di debolezza),
- le mie relazioni sociali
- informazioni specifiche (difficoltà particolari, modalità di gestione situazioni comportamentali, medico e comunicative, informazioni farmacologiche,…)
- consigli utili, strategie (quando faccio questo… allora…)
- istruzioni per l’uso (chi ha il permesso di leggerlo, dove trovarlo e riporlo…)
- indice (permette una facilità di consultazione).
Per un buon passaporto chiediti se:
- è chiaro?
- è concordato, costruito e condivido tra tutte le parti interessate (persona, genitori…)?
- ha le 3 C: cooperazione, consultazione, collaborazione?
- ci sono spiegazioni ed esempi?
- è unico e personale?
- è dettagliato?
- si presenta bene?
- è complementare e non sostitutivo ad altri strumenti di comunicazione?
Può essere redatto in forma cartacea o su supporto informatico (lim, pc, tablet…).
È un supporto dinamico ed in continua revisione, inoltre allena ad osservare: allarga il campo di osservazione, richiede maggiore profondità ed attenzione, richiede capacità di mettersi nella posizione del punto di vista altrui.
Il valore di questo strumento sta nel processo e non solo nel prodotto, in quanto stimola la collaborazione e l’interazione.