Il passaporto per comunicare

Le persone capitano per caso nella nostra vita, ma non a caso.
Spesso ci riempiono la vita di insegnamenti.
A volte ci fanno volare in alto, …

Alda Merini

Il passaporto fa parte di uno degli strumenti della Comunicazione Aumentativa Aternativa (CAA): è un biglietto da visita che ha lo scopo di comunicare informazioni riguardanti la persona.  È un potente mezzo per registrare e trasmettere nozioni chiave su una persona di qualunque età impossibilitata a comunicare efficacemente per sé stessa.

Nasce nel 1990 da Sally Millar ed è stato concepito come uno strumento interattivo che permette alla persona di renderla autonoma nella presentazione di sé. Avendo questo presupposto di fondo, crea situazioni di relazione e potenzia l’autostima della persona stessa.

È finalizzato alla condivisione ed uso tra tutte le persone che ruotano intorno alla persona con bisogni comunicativi complessi.  È utile alle persone (soprattutto nel momento di inserimento in ambienti nuovi), alle famiglie (per evitare frustazioni) ed a nuovi insegnanti/operatori (trasmissione informazioni per turn-over frequente).

Le informazioni dovrebbero essere presentate in modo accessibile e interessante a tutti coloro che le utilizzano, pertanto è possibile utilizzare una combinazione di scrittura, simboli di immagini, fotografie o oggetti reali.

Come si costruisce un passaporto?

  1.  Raccogliere le informazioni tra tutti coloro che interagiscono con la persona e dalla persona stessa
  2.  Selezionare le informazioni più rappresentative
  3.  Suddividere le informazioni e rappresentarle per argomento

Le informazioni devono essere presentate in modo semplice, concreto, chiaro, accattivante, reale, positivo, scritto in prima persona.

Che informazioni deve contenere?

  • introduzione: informazioni personali, identità, la mia famiglia, la mia scuola/centro,
  • la mia storia,
  • ciò che mi piace e non mi piace (attività, persone, stili d’interazione…),
  • il mio carattere e le mie emozioni (come esprimo le mie emozioni, mi arrabbio quando…),
  • come comunico (comprensione, sistemi di comunicazione, i miei gesti, le parole che conosco),
  • i miei aspetti positivi
  • la mia giornata tipo
  • sono bravo a …, faccio fatica a … (talenti, punti di forza, punti di debolezza),
  • le mie relazioni sociali
  • informazioni specifiche (difficoltà particolari, modalità di gestione situazioni comportamentali, medico e comunicative, informazioni farmacologiche,…)
  • consigli utili, strategie (quando faccio questo… allora…)
  • istruzioni per l’uso (chi ha il permesso di leggerlo, dove trovarlo e riporlo…)
  • indice (permette una facilità di consultazione).

Per un buon passaporto chiediti se:

  • è chiaro?
  • è concordato, costruito e condivido tra tutte le parti interessate (persona, genitori…)?
  • ha le 3 C: cooperazione, consultazione, collaborazione?
  • ci sono spiegazioni ed esempi?
  • è unico e personale?
  • è dettagliato?
  • si presenta bene?
  • è complementare e non sostitutivo ad altri strumenti di comunicazione?

Può essere redatto in forma cartacea o su supporto informatico (lim, pc, tablet…).

È un supporto dinamico ed in continua revisione, inoltre allena ad osservare: allarga il campo di osservazione, richiede maggiore profondità ed attenzione, richiede capacità di mettersi nella posizione del punto di vista altrui.

Il valore di questo strumento sta nel processo e non solo nel prodotto, in quanto stimola la collaborazione e l’interazione.

Vuoi saperne di più?

Scopri il mio studio e le mie attività, sarò lieta di rispondere alle tue domande e trovare il percorso più adatto a te.



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