Lasciate che i bambini conoscano la noia

La noia è linfa segreta della creatività
Teresa Belton

Viviamo in una società in cui siamo perennemente di corsa, in ritardo, con mille cose da fare, in cui i ritmi delle nostre giornate sono diventati frenetici, dove il concetto di tempo è mutato: mentre una volta il tempo era gestito dall’uomo, ora sempre più siamo schiavi del tempo che ci scivola dalle mani senza che ce ne accorgiamo. Anche i nostri bambini sono all’interno di questo vortice, in cui il tempo deve essere impegnato, ricco, pieno di attività da fare… e così abbiamo bambini che a loro volta sono di corsa tra scuola, danza, calcio, bambini che non hanno più il tempo di annoiarsi.

Abbiamo un’idea spesso negativa della noia, perché la associamo all’idea del tempo vuoto, al tempo in cui non si fa, non si produce. In realtà anche questo tempo vuoto tra un agire e l’altro è fondamentale per dare un senso a ciò che facciamo.

Affinchè il vuoto sia propositivo, i nostri bambini devono fermarsi, annoiarsi, oziare, e cercare un modo creativo per fare qualcosa di nuovo, per fare delle scelte, sperimentare, pensare, conoscersi nel profondo e riflettere.

MA PERCHE’ E’ IMPORTANTE ANNOIARSI?

La noia è un aspetto importante della nostra vita perché aiuta chi la vive a chiedersi cosa vorrebbe fare e potrebbe fare per superarla. E’ un esercizio d’introspezione importante per far emergere aspetti di un talento nascosto, le proprie preferenze o specifiche attitudini.
Non la si deve considerare come una perdita di tempo, ma come un importante momento edificante, di crescita, opportunità di sperimentare e sperimentarsi, di imparare a vivere il silenzio e l’inattività e quindi agire di conseguenza per cercare di creare qualcosa in grado di superare la noia stessa e lavorare sulla fantasia. La noia diventa così parte integrante del percorso di crescita psicofisica del bambino.

In un saggio del 1930 intitolato “La conquista della felicità”, il filosofo inglese Bertrand Russell scriveva: “Una generazione che non riesce a tollerare la noia è una generazione di uomini piccoli, nei quali ogni impulso vitale appassisce”.

Diamo spazio, dunque, nelle nostre giornate al “dolce far niente” ed alla noia, una noia che rilassa e che genera creatività e fantasia. Questo non deve significare però “parcheggiare” i bambini davanti a tv, tablet o cellulari! Significa dar loro la possibilità di poter passare del tempo a giocare liberamente da soli, lasciarli liberi di osservarvi mentre fate qualcosa che può stuzzicare la loro curiosità, lasciarli liberi di scegliere un libro piuttosto di un altro, liberi di agire secondo i loro interessi. La gestione e i momenti di noia vanno lasciati vivere ed è importante che sia il bambino o ragazzo stesso ad attivarsi come protagonista nel processo di ricerca di una soluzione per superare il momento di noia.

COSA FARE IN PRATICA SE TUO FIGLIO TI DICE “MI STO ANNOIANDO?”

Quando il bambino ti dice “mi sto annoiando” non correre a trovare qualche gioco o attività per riempire il suo tempo, rispondi “goditi la noia”, “benvenuta noia” e tenta di comprendere il suo stato nel qui ed ora, ed accompagnalo ad allenare la sua creatività o fai in modo che riesca a godersi il momento di calma della sua giornata.

Come possiamo affrontare in maniera costruttiva la noia?

  1. Aiuta il tuo bambino a porsi domande costruttive: Come mi sento? Perché mi sento così? C’è qualcosa che mi preoccupa? La conoscenza dello stato interiore aiuta ad individuare strategie efficaci.

  2. Sostieni il bambino nell’accettazione dello stato di noia. Tenta con parole semplici di spiegare al tuo bambino che anche la noia serve ed imparando a conoscerla può farci grande sorprese. Prova a trasmettere al tuo bambino il pensiero che non possiamo avere sempre il controllo su tutto e che possiamo anche essere liberi di annoiarci, di aspettare qualcosa che ancora deve arrivare. Questa libertà permette di vivere la noia con più leggerezza e con meno sensi di colpa.

  3. Supporta il bambino nella costruzione di una sua strategia. Dopo aver spiegato con parole semplici che la noia è importante e che va vissuta, dobbiamo esercitarci con i nostri bambini su un piano pratico sul viverla effettivamente trovando e condividendo insieme alcune strategie. Le strategie partono dalla personalità. Chiediamoci cosa ci piace fare, quante energie abbiamo a disposizione ancora per affrontare la giornata.

  4. Parola magica Pazienza. La vita ci insegna che spesso le cose non vanno sempre come desideriamo. La resilienza ci permette di adattarci in modo attivo e pro-attivo. Trasmettiamo ai bambini la possibilità di poter stare calmi senza dover correre costantemente.

COSA NE PENSANO GLI ESPERTI?

Anche gli esperti, nel tempo, hanno evidenziato il valore educativo e creativo della noia.

Teresa Belton, ricercatrice e professoressa all’Università dell’East Anglia, si concentra sulla connessione tra noia e immaginazione, affermando una cosa non da poco: la noia è fondamentale per lo sviluppo della “stimolazione interiore”, che a sua volta consente la vera creatività. Questa importante studiosa affermava: “Facciamo dunque i giusti onori alla noia. Questa buona fata che costringe i nostri bambini, sbadigliando, a scegliere ciò che è davvero utile per loro”. Per evidenziare il valore educativo della noia la scienziata inglese cita i racconti dell’infanzia di artisti e scrittori che, avendo avuto il tempo di annoiarsi, sono stati indotti a riflettere sulle proprie inclinazioni e, in futuro, a farle proliferare. Perciò, non si deve “riempire” il tempo, ma far sì che sia il bambino a trovare, nei cosiddetti ”tempi morti” alternative positive alle quotidiane attività.

Adam Phillips, psicoanalista, nel suo libro “Sul bacio, il solletico e la noia” scriveva che la “capacità di annoiarsi permette al bambino di crescere”, perché attraverso la noia egli può riflettere sulla vita e fare le scelte che lo rendono felice. Era solo il 1993 quando scrisse: “La capacità di annoiarsi può essere un risultato evolutivo per i bambini”.

Sandi Mann, psicologa dell’Università del Lancashire in Gran Bretagna, nel 2013 ha pubblicato i risultati di uno studio sulla noia. Nel corso della sua indagine, Mann ha chiesto ai partecipanti di escogitare modi ingegnosi per usare due tazze di schiuma. Ha così scoperto che le persone che avevano appena trascorso del tempo a copiare i numeri da una rubrica avevano idee più originali rispetto ai loro compagni di classe che non si erano annoiati. La psicologa concluse che solo il subconscio poteva spiegare queste esplosioni dell’immaginazione. Quando i soggetti dello studio stavano copiando le pagine dell’elenco telefonico, le loro menti coscienti hanno iniziato a cercare stimoli nel subconscio. Indubbiamente, il pensiero innovativo si verifica nel subconscio.

Infine, per avvalorare il concetto della positività della noia, dobbiamo citare il maestro e dirigente scolastico, teorico della pedagogia della lumaca, Gianfranco Zavalloni che affermava “quando si “perde tempo” si “guadagna tempo” compaiono le idee, si trovano soluzioni creative, si cercano antidoti alla noia e nuove strade di ricerca”. E poi aggiungeva che per capire l’infanzia e la fanciullezza ognuno deve fare memoria, cioè ripensarsi bambino. Per far questo è bene porsi alcune domande:

  • cosa amavamo fare?
  • dove giocavamo?
  • con chi ci piaceva stare?

A partire da questi tre interrogativi, egli scrisse il “Manifesto dei diritti naturali di bimbi e di bimbe” che vi lascio di seguito, in cui al primo posto troviamo proprio “il diritto all’ozio/noia” inteso come vivere momenti di tempo non programmato dagli adulti.

MANIFESTO DEI DIRITTI NATURALI DI BIMBI E BIMBE

  1. IL DIRITTO ALL’OZIO
    a vivere momenti di tempo non programmato dagli adulti

  2. IL DIRITTO A SPORCARSI
    a giocare con la sabbia, la terra, l’erba, le foglie, l’acqua, i sassi, i rametti

  3. IL DIRITTO AGLI ODORI
    a percepire il gusto degli odori, riconoscere i profumi offerti dalla natura

  4. IL DIRITTO AL DIALOGO
    ad ascoltatore e poter prendere la parola, interloquire e dialogare

  5. IL DIRITTO ALL’USO DELLE MANI
    a piantare chiodi, segare e raspare legni, scartavetrare, incollare, plasmare la creta, legare corde, accendere un fuoco

  6. IL DIRITTO AD UN BUON INIZIO
    a mangiare cibi sani fin dalla nascita, bere acqua pulita e respirare aria pura

  7. IL DIRITTO ALLA STRADA
    a giocare in piazza liberamente, a camminare per le strade

  8. IL DIRITTO AL SELVAGGIO
    a costruire un rifugio-gioco nei boschetti, ad avere canneti in cui nascondersi, alberi su cui arrampicarsi

  9. IL DIRITTO AL SILENZIO
    ad ascoltare il soffio del vento, il canto degli uccelli, il gorgogliare dell’acqua

  10. IL DIRITTO ALLE SFUMATURE
    a vedere il sorgere del sole e il suo tramonto, ad ammirare, nella notte, la luna e le stelle

INFINE…

Il consiglio che mi sento di darvi è di non sentire l’ansia di riempire il tempo, ma fate sentire ai vostri bambini la sensazione di vuoto, di noia, una situazione che genera fatica, frustrazione ma che li mette alla prova e li allena per affrontare la vita.

Voi non sarete spettatori, ma sarete al loro fianco per guidarli inizialmente e poi come presenza vigile di questo meraviglioso processo che risveglia le menti e la creatività.

Siate un esempio del valore dello stare, del vivere il momento presente, di apprezzare ciò che vi circonda, siate esempio nel fermarvi e riscoprire la sensazione di meraviglia di fronte le piccole cose della vita, di restare immobili in uno spazio fatto di nulla che permetta al vostro vero essere di risplendere nel qui ed ora.

Vi propongo un ottimo esercizio di noia da fare insieme: armatevi di copertina, stendetela su un prato e date il via al non fare niente… Lasciate che il vostro bambino si attivi e lasciatevi sorprendere dai discorsi che vi farà, da come osserva il mondo ed i suoi particolari e dalle cose che si metterà a fare!

Buona noia!

Vuoi saperne di più?

Scopri il mio studio e le mie attività, sarò lieta di rispondere alle tue domande e trovare il percorso più adatto a te.



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